Le
immagini
che
accompagnano
il
testo,
in
un
ambiente
scarsamente
alfabetizzato,
avevano
un
ruolo
importante,
come
testimoniano
le
parole
di
papa
Gregorio
I
Magno
indirizzate
al
vescovo
Sereno di Marsiglia in una lettera (XI, 10) datata 599 d.C.:
Una
cosa
infatti
è
adorare
un
dipinto,
un’altra
imparare
dalla
storia
dipinta
cosa
si
debba
adorare:
infatti
quello
che
la
scrittura
offre
a
chi
legge,
agli
analfabeti
che
guardano
lo
offre
la
pittura,
perché
in
essa
gli
ignoranti
vedono
a
cosa
debbano
uniformarsi,
in
essa
leggono
coloro
che
non
sanno
leggere:
perciò
la
pittura
è
veramente
come
una
lettura
per
il
popolo
(Gregorius
Magnus,
Registrum
epistolarum
,
2
voll.,
a
cura
di
Dag
Norberg,
Turnholti,
Brepols,
1982,
p.
874).
Il
piacere
creato
dalle
immagini
poteva
essere
tuttavia
un
pericolo.
Rabano
Mauro,
alla
metà
del
IX
secolo,
rimprovera
l’amico
Bonoso,
che
troppo
ama
le
miniature
e
i
dipinti,
con
queste
parole:La
lettera
è
meglio
della
forma
ingannevole
dell’immagine:
contribuisce
alla
bellezza
dell’anima
più
che
l’armonia
dei
colori,
che
mostra
soltanto
l’ombra
delle
cose.
[…]
La
letteratura
è
al
servizio
della
lingua
e
dell’orecchio,
la
pittura
delizia
solo
lo
sguardo
e
l’occhio
con
ben
magre
consolazioni
(Hrabanus
Maurus,
Carmina
,
XXX,
citato
in
Jean-François
Lyotard,
Discorso,
figura
,
a
cura
di
Francesca
Mazzini,
Milano,
Mimesis,
2008,
p.
217,
nota
25).Eppure,
malgrado
ondate
iconoclastiche
volte
a
un
ridimensionamento
dell’importanza
delle
immagini
–
non
solo
all’interno
della
produzione
libraria
–,
larga
parte
degli
uomini
di
cultura
del
Medioevo
continuerà
ad
accogliere
il
pensiero
di
Gregorio
Magno.
Un
esempio
su
tutti
è
dato
da
Ugo
di
San
Vittore,
filosofo
e
docente
del
XII
secolo,
il
quale,
all’interno
del
suo
trattato
di
pedagogia
e
didattica
intitolato
Didascalicon
,
consiglia
ai
suoi
studenti,
durante
la
lettura,
di
rafforzare
la
memoria
imprimendo
la
forma
e
la
collocazione
delle
lettere,
delle
decorazioni
e
delle
miniature.
Ed
è
in
questo
contesto
che
il
lavoro
del
miniatore
assume
un
valore
importante,
se
non
fondamentale.
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