Dalle
opere
di
Maître
Honoré
discenderà
una
corrente
stilistica
che
durerà per tutto il Trecento.
A
questa
corrente
si
affiancherà,
intorno
al
1320,
il
lavoro
di
Jean
Pucelle,
che
si
distacca
in
modo
forte
dalla
tradizione
e
accoglie
le
novità
dell’arte
italiana,
che
poté
probabilmente
ammirare
in
un
viaggio
compiuto
negli
anni
Venti
del
XIV
secolo.
In
particolare
egli
riprende
la
pittura
di
Duccio
di
Buoninsegna,
attraverso
la
resa
prospettica,
la
plasticità
dei
corpi
e
il
paesaggio
urbano,
che
si
evidenziano
nel
Libro
d’ore
di
Jean
d’Evreux
(fig.
35),
realizzato
tra
il
1325
e
il
1328.
Lo
stile
di
Pucelle
troverà
dei
continuatori,
su
tutti
Jean
Le
Noir
(fig.
36,
Salterio
di
Bona
di
Lussemburgo
(1348-1349)),
che si distacca dal maestro per la drammaticità e l’aspetto maggiormente ornamentale.
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