Altri
fattori
storici
caratterizzano
i
s
e
c
o
l
i
i
m
m
e
d
i
a
t
a
m
e
n
t
e
dopo
il
1100.
In
primo
luogo
l’apporto
dato
dall’arte
bizantina,
giunta
in
p
a
r
t
i
c
o
l
a
r
e
attraverso
le
crociate
e
la
fondazione
dei
regni
latini
d’Oriente,
soprattutto
dopo
la
conquista
di
Costantinopoli,
con
la
quarta
crociata,
nel
1204.
Prove
di
questa
influenza
sono
fornite
anche
dai
libri
di
modelli
giunti
dall’Oriente
(fig.
15),
che
favoriscono
un
cambiamento
nella
visione
dello
spazio
e
dei
corpi
da
parte
degli
artisti
dell’Europa
cristiana.L’influsso
dell’arte
bizantina,
tuttavia,
non
deve
essere
esagerato.
Accanto
ad
esso,
infatti,
vi
sono
altri
elementi
nuovi.
Primo
di
essi,
le
restrizioni
all’arte
miniata
decise
dal
capitolo
generale
dell’ordine
cistercense
che,
nel
1152,
approva
un
articolo,
l’LXXX
degli
Statuti,
che
stabilisce:
litterae
unius
coloris
fiant
et
non
depictae
,
che
le
iniziali
siano
di
un
solo
colore
e
non
dipinte,
ovvero
non
decorate
e
non
istoriate.
Allo
stesso
modo
viene
bandito
l’uso
dell’oro.Ma
se,
all’interno
dei
centri
monastici,
l’arte
miniata
inizia
a
essere
condizionata
da
questo
tipo
di
divieti,
nelle
città
la
situazione
è
totalmente
differente.
Con
la
fondazione
delle
Università
la
richiesta
di
libri
aumenta
in
modo
marcato
e
questo
comporta,
in
città
come
Bologna,
Oxford
e
Parigi,
l’arrivo
di
artigiani
e
artisti
da
tutta
Europa,
che,
in
costante
dialogo
tra
loro,
si
scambiano
idee
e
modelli.Questo
scambio,
tuttavia,
non
porta
né
a
una
reiterazione
acritica
dei
modelli
né
a
una
loro
esatta
ripresa
analitica.
Se
il
principio
della
copia
era
stato
fondamentale
per
il
periodo
precedente,
così
come
lo
sarà
in
modo
uguale
e
diverso
per il Quattrocento, per i secoli XII-XIV esso non avrà ragione di essere.
pagina precedente
pagina successiva