Allo
stesso
tempo
è
in
questo
periodo
che
nascono
le
cosiddette
Bibbie
atlantiche
,
ovvero
Bibbie
dalle
dimensioni
imponenti,
in
più
volumi,
che
caratterizzano
la
produzione
libraria
dei
centri
monastici
e si diffondono in tutta Europa.
Uscita
dai
centri
monastici
ed
entrata
nelle
città,
la
cultura
aveva
perciò
iniziato
a
riguardare
anche
i
laici.
Ma
la
Chiesa
non
aveva
nessuna
intenzione
di
lasciare
che
essa
fosse
liberamente
fruita
e
discussa,
con
il
rischio
di
porre
in
discussione
in
principi
stessi
del
cristianesimo,
della
Chiesa
e
della
loro
esistenza.
Per
questo
cercò
di
porre
sotto
la
propria
ala
le
Università
e,
tra
altri,
fece
anche
dell’arte
miniata
uno
strumento
per
rafforzare
la
propria
autorità.
Cosicché,
alla
parità
dei
tre
secoli
precedenti,
nelle
illustrazioni
si
sostituì
una
netta
prevalenza
dei
rappresentanti
ecclesiastici,
quali,
ad
esempio,
i
Padri
della
Chiesa,
sui
personaggi
del
potere laico e imperiale.
Ed
è
l’incontro
tra
la
volontà
della
Chiesa
e
le
necessità
dello
studio
che
porta
ad
unire
iniziali
decorate
e
personaggi
biblici
o
ecclesiastici,
come
nei
Moralia
in
Iob
di
Gregorio
Magno
(fig.
27,
Giobbe,
sua
moglie
e
i
suoi
tre
amici),
realizzato
a
Roma
alla
fine dell’XI secolo e ora conservato a Bamberga.
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