Altro
centro
di
grande
importanza
per
l’arte
rinascimentale
è
Ferrara.
Attorno
alla
corte
estense,
in
particolare
negli
anni
di
Leonello
(1441-1450),
Borso
(1450-1471)
ed
Ercole
I
(1471-1505),
si
riunirono
infatti
intellettuali
e
artisti
italiani,
come
Leon
Battista
Alberti,
Piero
della
Francesca,
Mantegna,
e
internazionali,
quali
Jean
Fouquet
e
Rogier
van
der
Wayden.
Il
capolavoro
del
tempo
è
certamente
la
Bibbia
di
Borso
d’Este
(fig.
64,
incipit
del
libro
dell’Ecclesiaste),
in
due
volumi,
realizzata
da
una
squadra
di
artigiani
e
artisti,
tra
cui
i
miniatori
Taddeo
Crivelli
e
Franco
dei
Russi,
riuniti
attorno
al
progetto,
che,
iniziato
nel
1455,
venne
a
compimento
dieci
anni
più
tardi,
nel
1465.
Anche
il
resto
della
penisola
italiana
partecipò
al
rinnovamento
rinascimentale.
Importante
l’apporto
della
Lombardia
che,
partendo,
alla
fine
del
Quattrocento,
dalla
presenza
a
Milano
di
Leonardo
e
Bramante,
si
fa
protagonista
anche
nell’arte
miniata.
Il
maggiore
esponente
è,
probabilmente,
Antonio
da
Monza
(fig.
65,
Pentecoste
),
il
cui
stile
lascia
un
segno
inconfondibile,
influenzando
artisti
come
Matteo
da
Milano
e
Amico
Aspertini
(fig.
66,
Libro
d’ore
di
Bonaparte
Ghislieri
,
la
nascita
di
Gesù),
capaci
di
dialogare con i nuovi modelli rinascimentali.
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