L’importanza   della   scena   rappresentata   ha   portato il    miniatore    a    utilizzare    colori    intensi    di    qualità, probabilmente   azzurrite   per   il   blu   e   minio,   se   non cinabro, per il rosso. L’iniziale   T    è    avvolta    e    circondata    da    un    segno grafico     rosso,     con     cui     forma     il     cosiddetto monogramma    del    Vere    dignum .    Esso    prende    il proprio    nome    dall’incipit    Vere    dignum    et    iustum   (Cosa   buona   e   giusta)   del   prefazio   della   messa, momento    della    celebrazione    che    si    conclude    in questo   punto   del   testo.   Il   braccio   della   T,   insieme alla   parte   sinistra   del   segno   rosso,   forma   una   V,   e con    la    destra    una    D,    ovvero    le    iniziali    di    Vere Dignum .
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Testi di Davide Busi
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