D’altra
parte,
i
casi
di
copia
esatta
di
un’illustrazione
sono
quantitativamente
limitati
e
non
mancano
di
una
motivazione.
Su
tutti
è
possibile
citare
il
caso
dell’Esdra
del
Codex
Amiatinus
(fig.
8).
Esso,
probabilmente,
è
la
riproposizione
il
più
possibile
perfetta
di
una
raffigurazione
contenuta
nella Bibbia di Cassiodoro che
Benedetto
Biscop,
abate
di
Wearmouth-Jarrow,
nel
nord-est
dell’attuale
Inghilter
ra,
aveva
acquistato
in
uno
dei
suoi
viaggi
in
Italia
tra
la
metà
e
la
fine
del
VII
secolo.
La
copia
esatta
del
modello
cassiodoreo
aveva
lo
scopo
di
attestare
il
legame
stretto
con
Roma
in
un
momento
di
conflitto
all’interno
della
Chiesa
britannica.
Ciò
che
più
spesso
accade,
al
contrario,
è
che
il
modello
venga
considerato
una
base
da
cui
partire per arrivare a un risultato simili e al contempo diverso.
La
copia,
ad
esempio,
può
essere
esatta
per
quanto
riguarda
il
soggetto
e
differente
nello
stile,
come
per
i
Vangeli
di
Leofric
,
della
metà
dell’XI
secolo
e
ricopiati
poco
meno
di
mezzo
secolo
più
tardi daun artista francese (figg. 9-10).
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Oppure
la
copia
può
essere
la
combinazione
di
più
modelli,
come
per
l’
Evangeliario
di
Lindisfarne
(fig.
11),
dell’inizio
dell’VIII
secolo,
che
riprende
la
Bibbia
di
Cassiodoro
e
il
Codex
Amiatinus
nella
postura
soggetto
e
ne
muta
lo
stile
unendo
la
scuola
anglo-irlandese
a
quella
anglo-italica,
con
una forte componente bizantina.