Non
è
in
ogni
modo
da
escludere
una
volontaria
ambiguità
tra
le
tre
figure,
che
ritorna
nelle
tre
miniature
successive del codice (cc. 62
v
, 77
v
, 105
r
).
Il
gesto
che
il
personaggio
compie
avvicinando
la
mano
alla
bocca
richiama
il
contenuto
del
salmo:
Dixi:
«Custodiam
vias
meas
/
ut
non
delinquam
in
lingua
mea;
/
posui
ori
meo
custodiam
/
cum
consisteret
peccator
adversum
me»
;
Ho
detto:
«Vigilerò
sulla
mia
condotta
/
per
non
peccare
con
la
mia
lingua;
metterò
il
morso
alla
mia
bocca
finché
ho
davanti
il
malvagio»
.
L’asta
della
D
si
prolunga,
verso
il
basso
e
verso
l’alto,
in
una
decorazione
fitomorfa
dai
colori
vivaci.
Il
disegno,
a
partire
dalla
resa
prospettica
del
seggio,
è
di
influenza
giottesca,
forse
legato
alla
bottega/scuola
dell’Illustratore,
attivo
attorno
al
1330,
al
quale
riporta
anche l’uso dei colori.