Questa
illustrazione
presenta
una
forte
simbologia
legata
al
testo:
la
croce
rappresenta
Cristo;
l’omega
richiama
l’
Apocalisse
e
l’espressione
ἐγὼ
τὸ
Α
καὶ
τὸ
Ω
,
Io
sono
l’alfa
e
l’omega
(Ap
1:8,
21:6
e
22:13),
che
stabilisce
che
Cristo
–
o
Dio
Padre,
secondo
la
diversa
interpretazione
dei
commentatori
–
è
l’inizio
e
la
fine
di
tutte
le
cose;
la
D,
oltre
di
Dignum
,
è
anche
iniziale
di
Deus
(Dio).
Il
simbolo,
dipinto
di
giallo
tendente
all’oro,
forse
giallorino,
con
inserti
geometrici
bianchi,
gialli,
azzurri
e
verdi,
e
contornato
di
rosso,
è
racchiuso
in
una
rubrica
dai
bordi
rossi
e
dallo
sfondo
rosso
e
blu,
a
riprendere
dei
moduli
dello
stile
geometrico tardo.
Lo
spazio
compreso
tra
i
bracci
della
croce
e
dell’omega
è
abitato
da
racemi
e
volatili,
mentre
il
braccio
sinistro
dell’omega
termina
in
una
testa
di
animale,
forse
un
felino,
dalla
cui
bocca
esce
una
lingua
che,
avvolgendosi,
va
a
toccare
il
bordo
della
cornice.
Questa
miniatura,
tipica
dell’età
romanica,
unisce,
in
un
difficile
equilibrio,
simboli
cristiani ed elementi paganeggianti.
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